Piano nazionale Radon: nuovi criteri di classificazione delle zone, misurazione e riduzione concentrazione in abitazioni e luoghi di lavoro.
In riferimento a quanto previsto dall’art. 10 del Dlgs 101/2020 in attuazione Direttiva 2013/59/Euratom è stato emanato, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 gennaio 2024 il Piano nazionale d’azione per il radon 2023-2032, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 43 del 21 febbraio 2024.
In relazione a quanto previsto dall’art. 11 del Dlgs 101/2020 le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, entro 24 mesi dall’emanazione del Piano nazionale d’azione per il radon, individuano le “aree prioritarie” in cui il livello di riferimento di 300 Bq/m3 è superato nel 15% di edifici e definiscono le priorità d’intervento.
L’individuazione delle aree prioritarie è lo strumento fondamentale di partenza per identificare le abitazioni e i luoghi di lavoro al piano terra o al seminterrato, da sottoporre a risanamento.
Cosa prevede il Piano Nazionale Radon
Il piano costituisce un programma di azioni da aggiornare ogni 10 anni per ridurre i rischi a lungo termine legati all’esposizione al radon indoor.
Il Piano Nazionale d’Azione per il Radon rappresenta uno strumento normativo per affrontare i rischi legati all’esposizione a lungo termine al radon, sia nei luoghi di lavoro che nelle abitazioni.
Fornisce una uniformità e chiarezza d’indirizzo a carattere nazionale garantendo contemporaneamente la conformità alle normative nazionali e comunitarie.
L’obiettivo è quello di tutelare la salute pubblica provvedendo a mettere in campo delle azioni mirate a ridurre l’incidenza dei casi di tumore polmonare causati dall’esposizione al radon e ai suoi prodotti di decadimento.
Per raggiungere questo obiettivo, dovranno essere individuati luoghi di lavoro e abitazioni con elevata concentrazione di radon e dovranno essere adottate misure per prevenire e ridurre la concentrazione di radon indoor.
Il PNAR fornisce ai cittadini, ai datori di lavoro/esercenti ed agli esperti nel settore tutte le informazioni ed i dettagli della strategia da adottare a carattere nazionale per la riduzione dell’esposizione della popolazione al radon.
Il PNAR stabilisce direttive e misure concrete per migliorare la consapevolezza sui rischi del radon, promuove e promulga d’adozione di misure di adeguamento atte alla riduzione della concentrazione del gas negli ambienti indoor, uniforma le metodologie di indagine e di misurazione su tutto il territorio nazionale, e fornendo una mappatura della radioattività naturale potenziale del territorio nazionale su base geologica.
Gli obiettivi specifici di riduzione dell’esposizione al radon da realizzarsi nei prossimi 10 anni di durata del Piano sono:
- la riduzione della concentrazione di radon nei luoghi di lavoro con concentrazione di radon superiore ai 300 Bq/m3, nel rispetto delle previsioni normative;
- la riduzione della concentrazione di radon almeno nel 50% delle abitazioni, ricadenti nelle aree prioritarie nelle quali sia stata riscontrata una concentrazione di radon superiore ai 200 Bq/m3, dando priorità a quelle con concentrazione superiore a 300 Bq/m3;
- la riduzione della concentrazione di radon almeno nel 50% delle abitazioni del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, ricadenti nelle aree prioritarie, con concentrazione di radon superiore ai 200 Bq/m3, dando priorità a quelle con concentrazione superiore a 300 Bq/m3;
- la verifica che il livello di concentrazione di radon sia inferiore ai 200 Bq/m3nelle abitazioni costruite dopo il 31 dicembre 2024.
Piano nazionale d’azione radon: gli assi strategici
Il Piano nazionale d’azione per il radon agisce attraverso l’individuazione di Assi strategici, che indicano modalità di Misurazione, Azioni di intervento e coinvolgimento della popolazione.