Premialità per le aziende virtuose che promuovono la parità di genere
La bozza del nuovo codice degli appalti contiene diverse novità per quanto riguarda la certificazione per la parità di genere (PdR 125).
Che cos’è la Pdr125?
La UNI/PdR 125:2022 si configura come uno strumento il cui obiettivo è incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree, che presentano maggiori criticità sul lavoro: le opportunità di carriera, la parità salariale a parità di mansioni, le politiche di gestione delle differenze di genere e la tutela della maternità.
Definisce, infatti, le linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere tramite l’adozione di un insieme di Indicatori Prestazionali (KPI) inerenti alle politiche di parità di genere nelle organizzazioni.
La PdR UNI 125:2022 richiama il modello di riferimento dei sistemi di gestione e prende in considerazione la misurazione, la rendicontazione e la valutazione dei dati relativi al genere nelle organizzazioni, per attribuire alle stesse un livello di maturità superiore. Grazie ad essa è possibile avere un tracciamento degli auspicabili miglioramenti nel corso del tempo.
La relazione tra la certificazione ed il nuovo codice degli appalti
Il nuovo codice degli appalti è attualmente in fase di “bozza” all’esame del Parlamento. Le novità previste per le stazioni appaltanti, in relazione alla parità di genere, sono molto interessanti.
Il nuovo codice offre la possibilità di inserire nei bandi di gara delle premialità per le aziende che utilizzano meccanismi di valorizzazione della parità di genere.
La bozza prevedrebbe una significativa riduzione del 10% dello sconto sulle garanzie da presentare per chi ha ottenuto la certificazione PdR125 (dal 30 al 20%).
La norma in questione potrebbe risultare limitante per quelle aziende, spesso di piccole dimensioni, che in questi anni hanno investito sulle politiche di genere, implementando sistemi organizzativi e di gestione delle risorse umane innovativi e virtuosi.
Come viene tutelata la parità di genere nel nuovo Codice
La parità di genere viene tutelata all’articolo 102 del nuovo codice, dove viene esplicitamente citato che, nei bandi di gara, si potrà chiedere di assumere l’impegno a garantire le pari opportunità sia di genere sia generazionale.
Quali sono i criteri?
Oltre alla UNI/PdR 125, sono presenti diverse certificazioni: la ISO 30415:2021 sulla Diversity and Inclusion (ne abbiamo parlato qui link) è una tra le tante.
La forza della Prassi di riferimento (PdR) 125 è proprio quella di essere uno strumento concreto, basato, da un lato, sulla volontarietà e, dall’altro, sulla premialità pubblica (fattore che rappresenta una innovazione da questo punto di vista).
La parità di genere in campo da 6 mesi
Dalla seconda metà del 2022, sono più di 100 le aziende virtuose che stanno traendo dei vantaggi dalla certificazione della parità di genere.
Certificarsi significa alzare l’asticella della propria maturità riguardo alle sei aree indicate dalla PdR 125.
Cosa deve fare il datore di lavoro per adeguarsi al Gender Gap
Con particolare accelerazione negli ultimi anni, questo tema assume oggi un ruolo fondamentale nelle organizzazioni, definendo un impatto sostanziale non solo nella Reputation delle realtà che ne curano i dettagli.
L’etica e l’attenzione alla responsabilità sociale d’impresa, sono fattori che, oggi più che mai, avvicinano all’azienda sia nuovi clienti sia nuovi talenti da inserire nel proprio organico oltre a rappresentare un concreto vantaggio economico nel contesto delle gare di appalto.
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