Introduzione
Negli ultimi anni, lo scenario della medicina del lavoro sta cambiando profondamente. I disturbi mentali — secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità — rappresentano oggi la prima causa di disabilità al mondo e uno dei principali fattori di riduzione della qualità della vita.
Anche in Italia il tema sta emergendo con forza. Durante Ambiente Lavoro 2025, in occasione del convegno organizzato dalla CIIP – Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione, è stato presentato un intervento dal titolo “Nuove sfide della medicina del lavoro: lavoro e salute mentale”, tenuto dal Dott. Fulvio D’Orsi, del quale abbiamo realizzato un estratto:
Verso una visione più ampia di “lavoro e salute mentale”
In Italia, l’approccio finora è stato molto condizionato dalle disposizioni normative del D.Lgs. 81/2008 – art. 28 che si focalizzavano sullo stress lavoro-correlato e solo recentemente su molestie, violenze e aggressioni.
Tuttavia, come evidenziato durante l’intervento al seminario di Bologna dell’11 giugno 2025, la realtà è più complessa e richiede di considerare:
- la diversa suscettibilità individuale ai rischi psicosociali;
- i fattori extralavorativi che incidono sul benessere psicologico del lavoratore;
- l’impatto che condizioni di disagio o disturbi mentali in corso possono avere nell’ambito lavorativo.
I disturbi mentali e i disturbi somatoformi correlabili a stress e altri rischi psicosociali, pur non sempre generati solo dal lavoro, possono essere aggravati da:
- condizioni organizzative disfunzionali;
- fattori individuali o extralavorativi che il lavoro amplifica;
- stili di vita o condizioni contrattuali che influenzano la salute mentale (orari, pendolarismo, forma contrattuale, ecc.).
In questa prospettiva, l’azienda e il medico competente non possono limitarsi a verificare l’idoneità fisica del lavoratore, ma devono considerare la idoneità psicofisica, riconoscendo che il lavoro può avere anche un valore terapeutico positivo per la salute mentale.
Rischi psicosociali: valutazione, sorveglianza e ruolo della medicina del lavoro
All’interno della Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (CIIP) è stato costituito un tavolo congiunto tra il gruppo “Sorveglianza sanitaria” e il gruppo “Rischi psicosociali” per definire indicazioni pratiche con particolare riguardo al medico competente e alla sorveglianza sanitaria: lo scopo è applicare ai rischi psicosociali lo stesso approccio che viene adottato per tutti gli altri rischi lavorativi. Per valutare appieno i rischi psicosociali non basta limitarsi a quando previsto dall’attuale quadro normativo (tra cui D.Lgs. 81/2008 art. 28, la Lettera circolare n. 23692/2010, la Convenzione Convenzione ILO 190 e la L. 4/2021) ma occorre tener conto di contenuto del lavoro, contesto organizzativo, fattori individuali e extralavorativi. La sorveglianza sanitaria e la valutazione dell’idoneità al lavoro assumono un ruolo cruciale: il medico competente diventa “sentinella della salute mentale in azienda”, con competenze che vanno oltre
l’esame clinico, fino ad una consulenza globale nei confronti dell’azienda in una logica di sistema (accomodamento ragionevole, interventi sui fattori lavorativi, gestione dei casi critici).
Le implicazioni per le aziende e il ruolo di Igeam Consulting
Per le aziende questo significa che la prevenzione non è più solo un obbligo formale, ma un investimento strategico: valutare e gestire la salute mentale dei lavoratori significa migliorare il benessere organizzativo, contenere assenteismo, rotazione del personale, conflitti interni, e contribuire alla produttività.
In questo contesto, Igeam Consulting può supportare le aziende in diversi ambiti:
- integrazione della valutazione dei rischi psicosociali nella VDR (Valutazione dei Rischi) ai sensi del D.Lgs. 81/2008;
- supporto al medico competente nella definizione della sorveglianza sanitaria psicofisica;
- progettazione e implementazione di misure di accomodamento ragionevole e interventi organizzativi mirati;
- formazione specialistica per RSPP, ASPP, medico competente e dirigenti aziendali sulla salute mentale e benessere lavorativo.
Conclusione
Superare l’approccio tradizionale centrato soltanto sullo stress lavoro-correlato significa riconoscere la complessità del rapporto tra lavoro e salute mentale. Una visione sistemica — che integra condizioni di lavoro, individuali, organizzative ed extralavorative — è necessaria per garantire la tutela della salute dei lavoratori e promuovere ambienti di lavoro sani e sostenibili.
Con il supporto di Igeam Consulting, le aziende possono affrontare queste sfide non come vincoli, ma come opportunità di crescita e miglioramento.
Materiale Utile:
Slide Intervento Dott. Fulvio d'Orsi - Salute mentale e lavoro, oltre lo stress lavoro correlato
Bologna - 11 giugno 2025












