La nuova bozza di protocollo ha lo scopo di prevenire i rischi generati dal caldo sul posto di lavoro, anche in considerazione degli eventi meteo estremi che si stanno verificando.
Gli eventi di cronaca a cui assistiamo quotidianamente (lavoratori vittime dell’esposizione al calore nell’agricoltura o nell’edilizia) evidenziano che i cambiamenti climatici stanno impattando sempre di più sulle condizioni di lavoro outdoor, richiamando l’attenzione sul fatto che i datori di lavoro, nell’ambito della valutazione dei rischi di cui all’art. 28 DLgs 81/08, devono prendere seriamente in considerazione anche questo tipo di rischi.
A tal riguardo, risulta fondamentale la collaborazione con il Medico Competente per gli aspetti legati sia alla sorveglianza sanitaria sia alle misure di prevenzione, che devono tener conto del diverso impatto che le condizioni climatiche e di lavoro hanno sui lavoratori in base alle differenze di genere ed età.
La nota ha lo scopo di fornire alcune informazioni utili alla prevenzione e gestione degli effetti dannosi correlati all’esposizione a temperature elevate durante lo svolgimento delle attività lavorative, con particolare riferimento a quelle che si svolgono all’aperto in condizioni climatiche particolarmente gravose per l’organismo umano.
All’interno dell’articolo vedremo quindi:
Rischi di esposizione a temperature elevate e condizioni climatiche critiche
Lo svolgimento di attività nel periodo estivo ed in particolare all’aperto può esporre il lavoratore a possibili ondate di calore e ai relativi effetti sulla salute, con ripercussioni sulle capacità cognitive e psico-fisiche.
È noto infatti che, in generale, l’esposizione al calore in determinate condizioni comporti un aumento della mortalità, dei ricoveri ospedalieri, degli accessi al pronto soccorso per infortuni e malori, soprattutto in sottogruppi di popolazione più vulnerabili.
L’eccesso di calore può rivelarsi fatale quando esistono condizioni patologiche croniche che ostacolano i meccanismi compensativi della termoregolazione.
Esistono diverse patologie correlate alle alte temperature ambientali e possono essere associate al colpo di sole, crampi da calore, esaurimento da calore e colpo di calore (per approfondimenti vedi i documenti a fondo pagina).
Queste condizioni possono scaturire potenziali infortuni per i lavoratori coinvolti. Tra i più frequenti troviamo gli incidenti alla guida, scivolamenti e cadute, cadute dall’alto, contatto accidentale con oggetti o attrezzature, ferite, lacerazioni, schiacciamenti, ecc.
Nella individuazione delle misure di prevenzione dagli effetti negativi correlati alle alte temperature è importante analizzare le modalità e condizioni di lavoro. Ad esempio: un lavoratore che indossa indumenti da lavoro protettivi ed esegue lavori pesanti in condizioni di caldo e umidità è maggior rischio di stress termico a causa del tipo di indumenti indossati, all’elevato ritmo del lavoro, all’aumento della temperatura corporea che innesca la disidratazione.
Inoltre, l’aumento della frequenza cardiaca sottopone il fisico a ulteriore stress, compromettendo poi il meccanismo di termoregolazione del corpo. Tutti questi effetti possono tradursi in una minore capacità di rispondere agli stimoli e ai pericoli imprevisti e in un aumento della disattenzione e della deconcentrazione.
Il Datore di lavoro e i Dirigenti in collaborazione con i Preposti, devono attuare una serie di misure tecniche, organizzative e procedurali atte a prevenire e/o limitare l’esposizione a condizioni climatiche critiche e proteggere i lavoratori dalle conseguenze dell’esposizione, laddove comunque non sia possibile evitarla.
A tale scopo le indicazioni forniscono delle linee guida specifiche e forniscono dei riferimenti utili ai datori di lavoro.
Ad esempio si suggerisce di consultare il bollettino di previsione e allarme per la propria città dal sito https://www.salute.gov.it/portale/caldo/homeCaldo.jsp e analogamente consultare le previsioni del progetto Worklimate del PAF al sito: https://www.worklimate.it/scelta-mappa/
Ci sono altre indicazioni molto importanti come quelle di:
- Evitare o ridurre l’attività lavorativa nelle ore più calde (dalle 14:00 alle 17:00);
- Programmare, ove possibile, l’effettuazione di attività più pesanti nelle ore più fresche della giornata (prima mattinata o tardo pomeriggio);
- Garantire sempre e in ogni condizione la disponibilità di acqua nei luoghi di lavoro;
- Identificare un’area dove sia accessibile il rifornimento di acqua potabile per ciascun lavoratore;
- Informare i lavoratori sui contenuti della nota e sulle norme comportamentali da osservare per limitare gli effetti dati dall’esposizione alle alte temperature;
- Se possibile mettere a disposizione dei lavoratori luoghi climatizzati in cui trascorrere le pause di interruzione del lavoro, con le dovute precauzioni;
- Nell’assegnazione delle attività tenere conto della condizione dei lavoratori, assegnando carichi di lavoro adeguati e stabiliti nella nota (per approfondimenti vedi i documenti a fondo pagina);
- Promuovere un reciproco controllo tra lavoratori;
- Fornire ai lavoratori che operano in esterno i DPI opportuni, come copricapi, creme solari, occhiali per contrastare i raggi UV, ecc.;
- Assicurare la disponibilità di kit di emergenza per gli interventi di primo soccorso;
- Vietare l’effettuazione di lavoro in solitario in condizioni climatiche non favorevoli.
Per prevenire i rischi correlati alle alte temperature, è fondamentale che anche i lavoratori rispettino le norme comportamentali stabilite per lavorare in condizioni sicurezza.
Ai fini della prevenzione e protezione dal rischio di esposizione al calore i lavoratori devono:
- Prevenire la disidratazione e bere regolarmente, a prescindere dallo stimolo della sete;
- Segnalare al Preposto/Dirigente ogni eventuale fabbisogno relativo sia all’approvvigionamento idrico che dei DPI;
- Indossare abiti leggeri di cotone, traspiranti, di colore chiaro, comodi, adoperando un copricapo (non lavorare mai a pelle nuda);
- Rinfrescarsi regolarmente bagnandosi con acqua fresca;
- In caso di malore o sintomi allertanti, interrompere l’attività e segnalare il problema al Preposto o comunque alla funzione indicate per l’attuazione delle eventuali procedure di emergenza;
- Non esporsi per periodi prolungati all’irraggiamento solare, alternando se le condizioni locali lo consentono attività in zone ombreggiate o non direttamente irradiate dal sole;
- Fare interruzioni regolari e riposarsi in luoghi freschi o comunque al riparo dal sole;
In caso di emergenza, se un lavoratore manifesta/abbia i sintomi su descritti occorre procedere come segue:
- Chiamare l’addetto al Primo Soccorso e il 118 o il numero unico 112;
- Posizionare il lavoratore all’ombra e al fresco, sdraiato in caso di vertigini, sul fianco in caso di nausea, mantenendo la persona in assoluto riposo;
- Slacciare o togliere gli abiti che possano ostacolare il respiro e lo scambio di calore con l’esterno;
- Raffreddare la cute con spugnature di acqua fresca in particolare su fronte, nuca ed estremità degli arti;
- Reidratare il soggetto con acqua fresca non ghiacciata;
- Non somministrare bevande alcooliche o contenenti caffeina. ll trattamento dell’esaurimento da calore richiede la reintegrazione di liquidi e sali, per via orale (con una bevanda sportiva, Sali minerali o una soluzione ottenuta stemperando 2 cucchiaini di sale in circa 1-2 litri d’acqua).
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