Gli articoli 17 e 28 del D.Lgs 81/2008 “testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro” indicano la necessità di identificare ed analizzare tutti i rischi per la salute e la sicurezza, ricomprendendo anche possibili terremoti. In applicazione dell’allegato IV del D.lgs. 81/08, gli edifici che ospitano i luoghi di lavoro o qualunque altra opera e struttura presente nel luogo di lavoro, devono essere stabili e possedere una solidità che corrisponda al loro tipo d’impiego (classe d’uso) ed alle caratteristiche ambientali (zona sismica).
Naturalmente i lavoratori a maggior rischio sono quelli che operano nelle aree geografiche classificate come zone sismiche 3 e 4 (vedi figura in basso per scoprire in quale zona sismica ricade la tua Azienda)
Igeam ha da tempo messo a punto una metodologia di analisi e valutazione del rischio sismico con un approccio organizzato su più livelli di approfondimento al fine di considerare la specificità dei singoli contesti produttivi e le imprescindibili esigenze di produzione.
Elaborazione del documento di valutazione dei rischi
Prosegue l’impegno del gruppo Igeam Consulting in materia di mitigazione del Rischio Sismico, con la consegna dei progetti esecutivi di adeguamento antisismico per un sito industriale di primaria importanza in ambito Oil&Gas. Si tratta del tassello finale di un progetto che ha affrontato tutte le fasi della metodologia di valutazione di sicurezza sismica: dalla ricognizione del rischio e analisi degli scenari incidentali alla caratterizzazione meccanica di materiali e terreni di fondazione, dalla valutazione della vulnerabilità sismica alla individuazione delle misure di mitigazione del rischio più convenientemente applicabili ai contesti industriali, generalmente caratterizzati da un elevato livello di complessità tecnico/gestionale.
In termini generali, la crescente domanda di servizi di ingegneria sismica, testimonia una acquisita consapevolezza da parte degli stakeholder, della vulnerabilità degli edifici in cui si svolgono le lavorazioni nonché delle apparecchiature utilizzate per la produzione industriale.
Il Terremoto dell’Emila Romagna del 2012, verificatosi in un’area densamente produttiva, ha fatto emergere un aspetto, non marginale, legato alla sicurezza del personale che opera all’interno delle aziende rispetto ad eventi calamitosi come il sisma. D’altra parte, le vicende processuali seguite al crollo della Scuola Jovine di San Giuliano di Puglia (2002), avevano già evidenziato che “i terremoti sono eventi rientranti tra le normali vicende del suolo che non possono essere considerati come eventi eccezionali ed imprevedibili quando si verifichino in zone già qualificate ad elevato rischio sismico, o comunque formalmente qualificate come sismiche” (Cass. Pen. sez. IV, 1° luglio 2010, n.24732). In altri termini, l’evento terremoto non viene più qualificato in giurisprudenza come evento imprevedibile considerata l’esistenza di una classificazione sismica dell’intero territorio italiano.
Il rischio sismico, un ulteriore fattore da esaminare nell’ambito della valutazione del rischio
Nei luoghi di lavoro, l’orientamento che ormai si è delineato, considera il rischio sismico come un ulteriore fattore da esaminare nell’ambito della valutazione del rischio ex art. 17 comma 1 del D.lgs. 81/08 ed il Datore di Lavoro deve assicurare il rispetto del punto 1.1.1 dell’allegato IV dello stesso Decreto: “gli edifici che ospitano i luoghi di lavoro o qualunque altra opera e struttura presente nel luogo di lavoro devono essere stabili e possedere una solidità che corrisponda al loro tipo d’impiego ed alle caratteristiche ambientali”.
Al di là degli obblighi di legge, nel corso degli anni si è registrato un favorevole cambio di tendenza da parte di aziende, sia pubbliche che private, sempre più consapevoli dell’importanza della valutazione del rischio sismico che, se ben gestita, può trasformarsi da mero adempimento normativo ad utile strumento per il generale miglioramento delle condizioni di sicurezza dei luoghi di lavoro, nonché di rafforzamento della strategia di business continuity aziendale.
Tra gli aspetti critici che è opportuno considerare spiccano la misurazione del rischio, inteso come insieme delle possibili perdite prodotte dal sisma, e la scelta dei metodi da adottare per definire la valutazione del rischio sismico, in assenza di linee guida specifiche e consolidate, soprattutto in ambito industriale.
IGEAM offre un Team di Esperti per la valutazione del rischio sismico
Risulta, pertanto, di fondamentale importanza affidare le valutazioni ad un Team di esperti, caratterizzato da un approccio multidisciplinare ed in grado di calibrare i diversi approcci sulle specifiche realtà produttive. La consolidata esperienza di IGEAM Consulting, maturata nei più disparati contesti produttivi, ha permesso, nel tempo, di mettere a punto sia metodi speditivi sia metodi analitici di valutazione della vulnerabilità/fragilità sismica, formulati sulla base della verifica di coerenza ed applicabilità rispetto ai seguenti parametri:
- Conformità a criteri di valutazione rischio sia per impianti industriali generici (D.lgs. 81/08) sia per impianti a Rischio Incidente Rilevante (D.lgs. 105/2015);
- Applicabilità a tutte le categorie di item industriali (Sistemi impiantistici, edifici, sistemi di trasporto);
- Scalabilità dei livelli di approfondimento delle analisi (Livello 0, 1, 2);
- Adattabilità alla complessità dei contesti industriali.
Gli indicatori proposti sono gli stessi utilizzati nelle tecniche di valutazione del rischio industriale risultando, dunque, utilizzabili sia nell’ambito di analisi del rischio ex art. 28 del D. Lgs.81/08 sia nell’ambito dei rapporti di sicurezza/analisi di scenario incidentale ex D. Lgs.105/2015, con ciò consentendo l’analisi omogenea dei dati.
L’applicazione dei metodi proposti a casi studio reali, ha dimostrato la concreta applicabilità degli stessi a tutte le tipologie di item presenti sia in ambito civile sia in impianti industriali, anche di importante complessità, consentendo la completa gestione di tutte le fasi della valutazione del rischio sismico. Si tratta di un approccio organico ma allo stesso tempo flessibile e dinamico che trova, nella scalabilità e progressività dei livelli di approfondimento delle analisi sismiche, un punto di forza decisivo per il singolo contesto di riferimento.
L’esperienza maturata nell’ingegneria sismica, sia in ambito civile che industriale, unitamente al know how aziendale nel Process Safety e nell’Health&Safety, rendono le nostre soluzioni particolarmente vantaggiose nel conseguimento dei seguenti obiettivi:
- Gestione integrata di tutte le fasi del processo di valutazione, dalla caratterizzazione sismica del suolo alla esecuzione di prove su materiali, fino alla definizione di studi di fattibilità/progetti di adeguamento per la riduzione del rischio sismico.
- Identificazione della metodologia di calcolo del rischio sismico più conveniente in relazione alle differenti tipologie strutturali, alla complessità del sito ed al livello di dettaglio richiesto, evitando il ricorso “acritico” a lunghe e costose valutazioni.
- Approccio per successivi livelli di approfondimento che consente di graduare quantitativamente l’analisi in funzione delle specifiche esigenze della committenza.
- Approccio al rischio sismico caratterizzato da un alto livello di interdisciplinarità, particolarmente utile in Stabilimenti industriali complessi in cui è costante l’interazione con altre discipline (Ingegneria della Manutenzione, Process Safety, Prevenzione incendi).
- Dettagliata verifica in sito delle soluzioni mitigative proposte in considerazione dei numerosi vincoli presenti negli impianti produttivi nonché degli impatti associati a ciascun intervento (costi, durata degli interventi, impatti sulla sicurezza, fermo apparecchiature, modifica di certificazione di apparecchiatura).
L’avanzata expertise del nostro network di professionisti ci ha consentito di supportare al meglio importanti gruppi nazionali in complessi progetti consulenziali. Scopri di più cliccando qui.
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