L’8 aprile 2018 è entrata in vigore la nuova Direttiva EU ETS 2018/410 relativa alla gestione dell’ETS – Emissions Trading System, che indica il sistema di scambio di quote di emissioni dei gas ad effetto serra per i paesi e le imprese dell’Unione Europea.
La nuova Direttiva ETS, pubblicata dalla Commissione Europea, introduce importanti cambiamenti rispetto alla precedente 2003/87/CE e si pone l’obiettivo di accelerare il ritiro delle quote di emissione disponibili sul mercato.
Ciascuno Stato membro dell’Unione Europea è chiamato ad elaborare un piano nazionale per la determinazione di quote totali di emissioni. In questo modo, un Paese ha la possibilità di cedere ad un altro i diritti in eccesso prodotti da una riduzione delle proprie emissioni.
Nel rispetto del Protocollo di Kyoto, gli impegni presi dai singoli Stati per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica sono vincolanti. Questo significa che per i Paesi trasgressori sono previste sanzioni economiche.
La Direttiva ETS 2018 coinvolge tutte le aziende impegnate nelle attività produttive che causano l’emissione di anidride carbonica, tra cui:
Ad ogni azienda, a cui si applicano i termini della Direttiva sullo scambio delle quote di emissioni, viene assegnato un cap di emissioni (livello massimo generale) e un numero massimo di quote a titolo gratuito.
Ogni operatore che partecipa al sistema di scambio di quote deve sottostare a due obblighi:
Nella pratica, se un’azienda produce un numero inferiore di emissioni rispetto al cap assegnato, può mettere in vendita le proprie quote sul mercato (trade). Se invece supera il limite è costretta a reperire le quote mancanti acquistandole direttamente.
La resa delle quote d’emissione è effettuata ogni anno dagli operatori degli impianti in numero pari alle emissioni reali degli impianti stessi. Invece le comunicazioni relative alle emissioni di gas ad effetto serra che i gestori di impianti EU ETS inviano all’Autorità Nazionale competente devono essere validate da un organismo accreditato.
Una delle questioni centrali della Direttiva ETS 2018, che ha conseguenze dirette sulle aziende, è rappresentata dal calcolo delle emissioni effettivamente prodotte. Anche alla luce delle implicazioni economiche è opportuno che le imprese interessate dalla Direttiva seguano con molta attenzione ogni fase loro richiesta.
Igeam supporta le aziende in tutti gli step necessari per arrivare preparati all’incontro con gli enti accreditati alla certificazione ETS. In questo modo, ogni impresa soggetta alla Direttiva è messa nelle condizioni di predisporre un efficace piano di monitoraggio, calcolare le emissioni reali e ottenere la certificazione da parte di un soggetto terzo.
Realizziamo sopralluoghi finalizzati alla verifica della coerenza tra fonti di flussi, autorizzazione e Piano di Monitoraggio.
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