Normalmente sono disturbi localizzati in una parte specifica del corpo e il sintomo più evidente è rappresentato dal dolore. Le zone più colpite sono la schiena, il collo, le spalle e i polsi. Nel tempo, se non curato, il dolore smette di essere lieve per trasformarsi in acuto. Quando questo accade, il benessere psico-fisico del lavoratore si riduce drasticamente così come la sua produttività.
Di cosa stiamo parlando? Dei disturbi muscolo-scheletrici lavoro correlati (DMS) naturalmente, che rappresentano la causa del 65% delle denunce professionali registrate, nel 2017, dall’Inail.
La causa di tali disturbi è imputabile ad un movimento ripetitivo che il lavoratore ha compiuto, in modo errato, per settimane, mesi, anni. Per questo motivo, molti non hanno una reale consapevolezza del problema fino a quando non fa la sua comparsa il dolore. E per questo motivo, i disturbi muscolo-scheletrici aumentano con l’avanzare dell’età.
Finora i disturbi muscolo-scheletrici lavoro correlati sono stati approcciati prevalentemente da un punto di vista medico. Così facendo, però, si assume che la loro insorgenza sia scontata e inevitabile, con ricadute notevoli sul benessere del lavoratore e sulla produttività aziendale.
La soluzione è la prevenzione. Non a caso EU-OSHA ha previsto una campagna, nel triennio 2020-2022, interamente dedicata alla prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici. Tuttavia, la prevenzione da sola non è sempre efficace o lo è in misura maggiore quando è accompagnata da un intervento sistemico messo in atto dall’azienda.
Con il termine disturbi muscolo-scheletrici lavoro correlati si indicano tutte quelle condizioni di malessere fisico che coinvolgono le ossa, i muscoli, i legamenti e i nervi del lavoratore nello svolgimento di determinate attività sul luogo di lavoro. Tra i principali sintomi osservati spiccano il tunnel carpale, tendiniti, il gomito del tennista e dolori al collo.
In questi casi, il corpo è soggetto ad uno stress più o meno intenso la cui causa può essere imputabile ad uno sforzo improvviso (es. lo spostamento di un carico troppo pesante) o ad un movimento improprio ripetuto nel tempo.
In concreto, un dipendente impegnato in un lavoro sedentario per molte ore al giorno o nella movimentazione dei carichi è maggiormente a rischio nel momento in cui:
Naturalmente, con l’aumentare dell’età delle persone impiegate sul luogo di lavoro l’insorgenza dei disturbi muscolo-scheletrici è cresciuta in modo significativo, a tal punto che, come detto, quasi i due terzi delle malattie professionali sono riconducibili a DMS. Al secondo posto, invece, sono presenti le malattie da stress lavoro correlato.
Tali dati non sono casuali dal momento che il deterioramento dello stato di salute di un lavoratore impatta in modo negativo sui suoi livelli di stress. Al tempo stesso, l’aumento dell’insorgenza di condizioni stressanti porta ad una sostanziale riduzione del benessere psico-fisico del lavoratore.
E’ a rischio chi è impegnato in un lavoro sedentario per molte ore al giorno o nella movimentazione dei carichi:
Igeam si è attivata per supportare le aziende con valutazioni personalizzate, in grado di:
Finora il problema dei disturbi muscolo-scheletrici lavoro correlati è stato affrontato:
Invece l’attività di prevenzione per la mitigazione dei disturbi muscolo-scheletrici è più efficace quando è condotta in modo sistemico, vale a dire quando:
Consapevole dell’importanza di un’attività preventiva sistemica, Igeam si è attivata per supportare le aziende con valutazioni personalizzate volte all’analisi dei compiti lavorativi svolti.
L’obiettivo è individuare eventuali problematiche correlabili ai disturbi muscolo-scheletrici, valutarle e risolverle attraverso il ricorso a misure tecnico-organizzative e sessioni formative più efficaci.
Igeam, grazie al suo team composto da Ergonomi Certificati Europei e specialisti del settore, si è attivata per supportare le aziende con una soluzione integrata e personalizzata, in grado di individuare, valutare e risolvere eventuali problematiche correlate ai DMS.
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