L’esposizione alle radiazioni solari rappresenta un serio rischio per la salute di tutti i lavoratori che lavorano all’aperto. Ma costituisce anche un problema rilevante per i datori di lavoro che sono chiamati a mettere in campo tutte le misure necessarie per valutare e prevenire tale rischio.
Di recente è stata introdotta una importante novità che può aiutare i professionisti e i responsabili della salute e sicurezza a gestire in modo più efficace tale problema.
Il 28 agosto 2021, infatti, il PAF – Portale degli Agenti Fisici ha pubblicato le nuove “indicazioni operative del Coordinamento Tecnico delle Regioni e Province Autonome – INAIL – ISS per l’applicazione del Titolo VIII Agenti Fisici del D.Lgs. 81/08”, che aggiornano e sostituiscono la precedente edizione del 2014.
Oltre ai tradizionali agenti di rischio citati esplicitamente nel Decreto, quali rumore, vibrazioni, campi elettromagnetici, microclima, il documento fornisce specifiche indicazioni per la prevenzione dei rischi causati dall’esposizione alle radiazioni solari.
[edsanimate_start entry_animation_type= “fadeInDown” entry_delay= “0” entry_duration= “2” entry_timing= “linear” exit_animation_type= “” exit_delay= “” exit_duration= “” exit_timing= “” animation_repeat= “infinite” keep= “no” animate_on= “load” scroll_offset= “” custom_css_class= “”]
Esposizione alle radiazioni solari: quali sono i rischi
La radiazione solare risulta classificata nel Gruppo 1 della IARC con particolare riferimento alla componente più pericolosa dello spettro che raggiunge la crosta terrestre: gli UV-A e UV-B.
In concreto, un’esposizione prolungata a radiazioni solari di forte intensità può determinare diverse tipologie di rischio per quei lavoratori più esposti a causa della natura della propria attività professionale:
Rischi per la salute
Danni e problemi per la salute personale, con effetti acuti e/o cronici riscontrabili in particolare per la pelle e per gli occhi.
Alcuni effetti presentano un carattere di reversibilità, altri invece sono permanenti.
Le conseguenze fisiche possono essere: eritemi, dermatiti foto allergiche da contatto, immunosoppressione a livello locale, melanomi, fotoinvecchiamento, fotocongiuntiviti, fotocheratiti, maculopaie, etc.
Infortuni sul lavoro
La continua esposizione può concorrere al verificarsi di infortuni causati da abbagliamento o difficoltà di adattamento della visione.
Tali incidenti possono rappresentare:
- una conseguenza dell’esposizione diretta degli occhi alla luce solare;
- un effetto indiretto dell’impatto della luce solare su superfici riflettenti (come neve, ghiaccio, acqua, sabbia chiara, superfici metalliche o marmoree, etc.).
Chi sono i lavoratori più esposti
Tutti i lavoratori che svolgono attività all’aperto sono potenzialmente esposti alle radiazioni solari, con livelli variabili in funzione di:
Fattori ambientali
Fattori organizzativi
(stagionalità, orari e turni di lavoro, etc.)
Fattori soggettivi
(sensibilità individuale)
Fattori correlati all’attività specifica
(es. lavorazioni che espongono a sostanze fototossiche o fotoallergenizzanti)
Tra le attività a maggior rischio troviamo in particolare:
- il comparto agricolo e forestale;
- i cantieri (edili, stradali, navali, ferroviari…);
- cave e miniere a cielo aperto;
- attività portuali e aeroportuali;
- la logistica (in questo caso, come Igeam, supportiamo le organizzazioni in tutto il processo di gestione della sicurezza della catena di fornitura);
- il comparto Oil&Gas, rispetto al quale abbiamo ideato soluzioni innovative per la sicurezza di processo e degli operatori.
Ma vi sono molte altre realtà lavorative per le quali comunque l’esposizione può risultare significativa, come nel caso dei servizi di assistenza alla balneazione, operatori di piazzale e movimentazione macchine operatrici e merci, polizia locale e militari, addetti alla raccolta rifiuti, addetti alla manutenzione impianti e strutture, addetti al rifornimento carburante.
[edsanimate_start entry_animation_type= “fadeInDown” entry_delay= “0” entry_duration= “2” entry_timing= “linear” exit_animation_type= “” exit_delay= “” exit_duration= “” exit_timing= “” animation_repeat= “infinite” keep= “no” animate_on= “load” scroll_offset= “” custom_css_class= “”]
Quali misure può adottare il datore di lavoro per mitigare il rischio
E’ importante ricordare che la valutazione dei rischi di esposizione alle radiazioni solari rientra a tutti gli effetti nell’obbligo che il Datore di Lavoro ha di valutare tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Da questo punto di vista, le indicazioni fornite dal Comitato Tecnico consentono ai Datori di Lavoro di disporre di strumenti per una valutazione semi-quantitativa, con la possibilità di orientarsi nella scelta delle misure di prevenzione e protezione più efficaci per la specifica realtà considerata, anche coinvolgendo attivamente il medico competente.
I metodi di valutazione proposti dalle Linee Guida sono sostanzialmente due:
Misurazioni dell’Esposizione Radiante Efficace[1] Heff (anche detta dose efficace) svolte con rilevatori portatili. Si tratta tuttavia di un approccio complesso e affetto da elevata possibilità di errori, sia per via dell’assenza di criteri e standard metrologici di riferimento per i dosimetri UV, che per la variabilità nel tempo della curva di sensibilità degli strumenti.
[1] Grandezza espressa come integrale nel tempo dell’irradianza efficace (ovvero dell’irradianza spettrale ponderata con lo spettro di azione per induzione di eritema è stato standardizzato dalla CIE)
Valutazione mediante l’UV index
che quantifica l’intensità massima giornaliera della radiazione solare UV che raggiunge la terra ricalibrata con alcuni fattori correttivi. L’UV Index può essere calcolato direttamente sul portale Agenti Fisici con l’applicazione “Sole Sicuro”, basata sui dati ricavati da Open Weather.
[edsanimate_start entry_animation_type= “fadeInDown” entry_delay= “0” entry_duration= “2” entry_timing= “linear” exit_animation_type= “” exit_delay= “” exit_duration= “” exit_timing= “” animation_repeat= “infinite” keep= “no” animate_on= “load” scroll_offset= “” custom_css_class= “”]
Le misure di prevenzione e protezione proposte, declinate e graduate in funzione dell’entità del rischio, riguardano non soltanto quelle di carattere generale per tutti i lavoratori esposti ad un determinato livello di rischio.
Infatti, comprendono anche quelle di natura individuale che, per loro definizione, richiedono necessariamente il coinvolgimento del medico competente, essendo legate alle specifiche sensibilità e/o patologie pregresse.
Scadenze e periodicità
Sulla base di quanto riportato dal Documento del Coordinamento Tecnico Interregionale in collaborazione con INAIL-ISS, Indicazioni operative per la prevenzione del rischio da Agenti Fisici ai sensi del Decreto Legislativo 81/08 rev.01 del 21/07/2021, si propone di allineare le periodicità della valutazione, della sorveglianza sanitaria e della formazione a quelle previste per altri Agenti Fisici:
ATTIVITA’
Valutazione del rischio da radiazione solare
PERIODICITA’
Quadriennale
NOTE
O più frequente nelle previsioni di cui all’art. 29 D. Lgs 81/08
ATTIVITA’
Sorveglianza sanitaria
PERIODICITA’
Biennale
NOTE
O più frequente in base alla valutazione del rischio individuale a cura del medico competente. Prevista anche una visita medica preventiva
ATTIVITA’
Formazione specifica
PERIODICITA’
Quinquennale
NOTE
Gestita nell’ambito della formazione specifica dei lavoratori e relativi aggiornamenti
Abbiamo sviluppato le soluzioni più avanzate per supportare le aziende nella gestione dei rischi da esposizione alle radiazioni solari.
Contenuti correlati
Questo contenuto ti è stato utile?
Non perderti nessuna novità con la newsletter di Igeam